Tecnica di pesca al cefalo, quale esca utilizzare per avere maggiori probabilità di successo?La pesca al cefalo, parlando di alieutica, è sicuramente una delle specialità più sportive. Si tratta infatti di una pesca di precisione che necessita di una buona preparazione. Diventano necessari:

  • avere l’attrezzatura più adatta,
  • scegliere con cura le esche migliori
  • fare attenzione alle montature.

La pesca al cefalo è sfida che richiede una pesca raffinata e metodica, una sfida che ogni appassionato prende sul serio e prepara con dedizione. Il re indiscusso dei mari vi attende, ecco come pescare i cefali attraverso una guida completa per la pesca del muggine nei suoi ambienti più comuni, come il porto o la scogliera.

Il cefalo

Il cefalo è un pesce appartenente alla famiglia dei mugilidi, ecco perché viene denominato ‘muggine’. Si tratta di un pesce che vive in acque salate o salmastre. In Italia è possibile pescare il cefalo praticamente ovunque perché è equamente distribuito lungo tutta la penisola.

Forse non tutti sanno che, però, il muggine non vive solo in mare. E’ infatti un eurialino, ossia un pesce che si adatta anche a livelli di salinità particolarmente bassi e proprio grazie a questa sua caratteristica riesce a spingersi anche all’interno delle foci dei fiumi arrivando anche a oltre 30 km da esse.

I luoghi migliori per la pesca al cefalo sono comunque l’interno dei porti e dalla scogliera, in zone con acque placide e non particolarmente veloci. A seconda della specie di appartenenza vive:

  • sul fondo, la specie che si trova spesso in profondità è chiamata “cefalo calamita” o “cefalo bosega”
  • in superficie. La specie che frequenta la superficie è detta “cefalo schiumarolo” o “cefalo gargia d’oro”

Tutte le specie di cefalo hanno una dieta molto varia, anche se c’è da dire che prediligono cibarsi con scarti di pesce, materiale organico, erba, invertebrati. Il cefalo è detto lo spazzino del mare si ciba di qualunque cosa organica che trova sul suo cammino. Il suo modo di cibarsi è piuttosto caratteristico: succhia il cibo!

Le sue carni non sono considerate molto prelibate perché non eccellono per il sapore; risultano comunque discrete e buone da mangiare.

pesca al cefalo o muggine

L’attrezzatura per la pesca al cefalo

La pesca al cefalo si svolge con tre attrezzi:

  1. canna fissa, Per pesca con canna fissa si intende un tipo di pesca effettuata sia in acque dolci che al mare, con canne da pesca senza mulinello. Per pescare il cefalo occorre dotarsi di una lunga canna fissa come una 7, una 8 o una 9 metri.
  2. canna bolognese, La pesca con la bolognese è probabilmente la tecnica più praticata in assoluto dai pescatori italiani. È nata nel dopoguerra in Emilia-Romagna come un’evoluzione della pesca con la canna fissa e, col passar del tempo, si è diffusa in altre regioni, sia in acqua dolce che in mare. E’ una tecnica di pesca che prevede l’impiego di un galleggiante, una piombatura con pallini di piombo o torpille e uno o due ami al massimo. Se siete amanti di canna e mulinello, potete acquistare una bolognese di 6 o 7 metri (misure particolarmente versatili) a cui abbinare un mulinello taglia 2.500/3.000 al massimo.
  3. canna all’inglese, Questa tecnica ha rappresentato una vera e propria rivoluzione nel mondo della pesca al colpo perché ha dimostrato che pescare con una lenza leggerissima o, addirittura, senza alcun piombo in lenza, a distanze incredibili dalla riva di pesca, era possibile.

Le prime due sono di gran lunga le tecniche più utilizzate per la pesca al cefalo

Pasturazione ed esche

Il cefalo non è un pesce solitario e predilige vivere in gruppo. Ecco perché pasturare è fondamentale per richiamare i folti branchi di cefali che vanno alla ricerca di cibo. Un buona pastura dovrebbe essere composta da pastura da cefalo (meglio se bianca, a grana fine e al gusto formaggio), pane grattuggiato e un tappo di attrattore per pasture da mare. La pastura può essere facilmente conservata per lunghi periodi congelandole in freezer senza farle perdere il loro potere attrattivo.

Ma c’è da dire che i gusti dei cefali cambiano da zona a zona e, oltre alla pastura, è fondamentale scegliere le esche più adatte. Vediamo insieme come orientarsi nella scelta

L’esca più adatta alla pesca al cefalo

Alcune delle esche migliori per la pesca al cefalo sono:

  • pan bauletto o pan carré; Da prediligere il primo perché resta più compatto ed è più facile da attaccare all’amo. Va bagnato, poi strizzato, disposto su un panno e usato a piccole “strisce” innescate sull’amo.
  • pastella pronta al formaggio
  • mollica di pane;
  • filetto di sarda;

C’è da precisare che le migliori esche per cefalo si differenziano molto in base alla tecnica di pesca usata e allo spot. Spesso anche le consuetudini tramandate in base alla zona influiscono nella scelta. Ad esempio, se nel napoletano si predilige la sarda, in calabria invece si preferisce usare la pastura a base di formaggio.

Il cefalo si trova in mare, nei fiumi, nelle lagune salmastre, nei porti e foci dei fiumi. In tutti questi spot il bigattino, ossia la larva della mosca carnaria, tra tutte le esche per cefalo risulta quasi sempre catturante ma sempre con l’utilizzo di pasture per far avvicinare i pesci.

Anellidi e vermi

Gli anellidi come, ad esempio, coreano, tremolina, arenicola e lombrico sono molto graditi dal cefalo. Ricorda però che queste esche resistono bene al lancio ma non hanno potere attrattivo. L’ideale è innescarle e lanciare in acqua palle di pastura per attirare i pesci.

Sarda

La sarda può essere usata sia come pastura che innescata sull’amo. E’ considerata una delle migliori esche per cefalo ed inoltre possiede l’indubbio vantaggio di conservarsi molto bene. La sarda, proprio come la pastura, ha un potere attrattivo molto forte sui cefali. Se si pesca a fondo con la mazzetta non si ha il bisogno nemmeno di pasturare. Può essere usata come pastura, come esca su galleggiante e con la mazzetta per la pesca a fondo.